Con “sordità” si intende per definizione una disfunzione dell’apparato uditivo che comporta la perdita totale o parziale dell’udito, congenita o secondaria (a causa di condizioni o patologie che intervengono dopo la nascita). La sordità può essere inoltre: monolaterale quando interessa un solo orecchio o bilaterale quando interessa entrambe le orecchie (con pari gravità o diversa gravità). Infine, in base al punto in cui si verifica la lesione, la sordità può essere di trasmissione (o “sordità trasmissiva”) quando è dovuta a danni a lesioni dell’orecchio esterno o medio; neurosensoriale quando il danno interessa l’orecchio interno (sordità cocleare) o il nervo acustico (sordità retrococleare); di tipo misto quando il danno è sia a livello di trasmissione che neurosensoriale.


Con “ipoacusia” si intende è la perdita parziale del senso dell’udito, che può interessare una o entrambe le orecchie. Alcuni autori si riferiscono alla sordità lieve e media come “ipoacusia“, mentre usano il termine “sordità” riferendosi alla sordità grave (generalmente sopra gli 85 dB). Altri autori invece, al posto di “ipoacusia”, usano il termine “sordità lieve e media”. Più in generale, benché i due termini in alcuni casi combacino e vengano usati come sinonimi, si può affermare che mentre “ipoacusia” indica una diminuzione dell’udito al di sotto degli 85 dB, “sordità” indica una perdita più grave dell’udito, al di sopra degli 85 dB.